Il mercato del giocattolo, complici le chiusure dei negozi e il momento complesso, ha avuto un brusco arresto in corrispondenza del lockdown. Ora la situazione è migliorata e, per recuperare i volumi persi, si conta sul Natale, tradizionalmente il momento più importante per il settore. I dati emergono dalle analisi di NPD Group presentate in occasione del Digital Press Day 2020 Assogiocattoli dell’8 settembre.

Anche per il settore del giocattolo tradizionale, come per molti altri ambiti, i numeri relativi al trimestre marzo-maggio 2020 sono abbastanza impietosi: rispetto allo stesso periodo del 2019 le vendite dei giocattoli sono scese del 34%. Tra le motivazioni soprattutto il lockdown dovuto alla pandemia e le conseguenti chiusure sia dei punti vendita di giocattoli che dei reparti dedicati al giocattolo nella grande distribuzione.
Una sola categoria ha tenuto bene nonostante il contesto, o forse proprio a causa della situazione, che ha costretto le famiglie a passare moltissimo tempo in casa, ed è stata quella dei giochi da tavolo comprati online.
Le riaperture di maggio hanno visto un deciso ritorno agli acquisti, trainati soprattutto da fashion doll, costruzioni e giochi prescolari, con un mese di giugno che ha segnato un +12% rispetto all’anno precedente.
Ora si guarda tutti al Natale che, storicamente, incide sul mercato del giocattolo per il 38% del fatturato. Si fa affidamento sugli acquisti da posizionare sotto l’albero per recuperare quanto perso nel momento più drammatico della pandemia.